De andre
Cantautore o poeta?

La ballata dell amore cieco
Un uomo onesto, un uomo probo Tralalalalla tralallaleru S'innamorò perdutamente D'una che non lo amava niente Gli disse: "Portami domani" Tralalalalla tralallaleru Gli disse: "Portami domani" "Il cuore di tua madre per i miei cani" Lui dalla madre andò e l'uccise Tralalalalla tralallaleru Dal petto il cuore le strappò E dal suo amore ritornò Non era il cuore, non era il cuore Tralalalalla tralallaleru Non le bastava quell'orrore Voleva un'altra prova del suo cieco amore Gli disse: "Amor, se mi vuoi bene" Tralalalalla tralallaleru Gli disse: "Amor, se mi vuoi bene" "Tagliati dai polsi le quattro vene" Le vene ai polsi lui si tagliò Tralalalalla tralallaleru E come il sangue ne sgorgò Correndo come un pazzo da lei tornò Gli disse lei, ridendo forte Tralalalalla tralallaleru Gli disse lei, ridendo forte "L'ultima tua prova sarà la morte" E mentre il sangue lento usciva E ormai cambiava il suo colore La vanità fredda gioiva Un uomo s'era ucciso per il suo amore Fuori soffiava dolce il vento Tralalalalla tralallaleru Ma lei fu presa da sgomento Quando lo vide morir contento Morir contento e innamorato Quando a lei niente era restato Non il suo amore, non il suo bene Ma solo il sangue secco delle sue vene
dopo aver visto il testo,La donna vuole testare fin dove si può spingere nella relazione. Fino a dove l'uomo è disposto a sacrificarsi e a sacrificare la propria vita. Questo le conferisce potere e sazia – in modo apparente e superficiale – la sua bramosia di potere.
La guerra di piero
Dormi sepolto in un campo di grano Non è la rosa, non è il tulipano Che ti fan veglia dall'ombra dei fossi Ma son mille papaveri rossi Lungo le sponde del mio torrente Voglio che scendano i lucci argentati Non più i cadaveri dei soldati Portati in braccio dalla corrente Così dicevi ed era d'inverno E come gli altri verso l'inferno Te ne vai triste come chi deve Il vento ti sputa in faccia la neve Fermati Piero, fermati adesso Lascia che il vento ti passi un po' addosso Dei morti in battaglia ti porti la voce Chi diede la vita ebbe in cambio una croce Ma tu non lo udisti e il tempo passava Con le stagioni a passo di giava Ed arrivasti a varcar la frontiera In un bel giorno di primavera E mentre marciavi con l'anima in spalle Vedesti un uomo in fondo alla valle Che aveva il tuo stesso identico umore Ma la divisa di un altro colore Sparagli Piero, sparagli ora E dopo un colpo sparagli ancora Fino a che tu non lo vedrai esangue Cadere in terra a coprire il suo sangue E se gli sparo in fronte o nel cuore Soltanto il tempo avrà per morire Ma il tempo a me resterà per vedere Vedere gli occhi di un uomo che muore E mentre gli usi questa premura Quello si volta, ti vede e ha paura Ed imbracciata l'artiglieria Non ti ricambia la cortesia Cadesti a terra senza un lamento E ti accorgesti in un solo momento Che il tempo non ti sarebbe bastato A chiedere perdono per ogni peccato Cadesti a terra senza un lamento E ti accorgesti in un solo momento Che la tua vita finiva quel giorno E non ci sarebbe stato un ritorno Ninetta mia, a crepare di maggio Ci vuole tanto, troppo coraggio Ninetta bella, dritto all'inferno Avrei preferito andarci in inverno E mentre il grano ti stava a sentire Dentro alle mani stringevi il fucile Dentro alla bocca stringevi parole Troppo gelate per sciogliersi al sole Dormi sepolto in un campo di grano Non è la rosa, non è il tulipano Che ti fan veglia dall'ombra dei fossi Ma sono mille papaveri rossi
Il tema principale della canzone La guerra di Piero, come lo stesso De André ha dichiarato, è quello della guerra: è una sorta di denuncia contro le atrocità della guerra stessa. L'ispirazione per questa canzone fu lo zio del cantautore, sopravvissuto del campo di concentramento durante la Seconda guerra mondiale.
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