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FabrizioDe andre

Cantautore o poeta?

boy

La ballata dell amore cieco


Un uomo onesto, un uomo probo
Tralalalalla tralallaleru
S'innamorò perdutamente
D'una che non lo amava niente
Gli disse: "Portami domani"
Tralalalalla tralallaleru
Gli disse: "Portami domani"
"Il cuore di tua madre per i miei cani"
Lui dalla madre andò e l'uccise
Tralalalalla tralallaleru
Dal petto il cuore le strappò
E dal suo amore ritornò
Non era il cuore, non era il cuore
Tralalalalla tralallaleru
Non le bastava quell'orrore
Voleva un'altra prova del suo cieco amore
Gli disse: "Amor, se mi vuoi bene"
Tralalalalla tralallaleru
Gli disse: "Amor, se mi vuoi bene"
"Tagliati dai polsi le quattro vene"
Le vene ai polsi lui si tagliò
Tralalalalla tralallaleru
E come il sangue ne sgorgò
Correndo come un pazzo da lei tornò
Gli disse lei, ridendo forte
Tralalalalla tralallaleru
Gli disse lei, ridendo forte
"L'ultima tua prova sarà la morte"
E mentre il sangue lento usciva
E ormai cambiava il suo colore
La vanità fredda gioiva
Un uomo s'era ucciso per il suo amore
Fuori soffiava dolce il vento
Tralalalalla tralallaleru
Ma lei fu presa da sgomento
Quando lo vide morir contento
Morir contento e innamorato
Quando a lei niente era restato
Non il suo amore, non il suo bene
Ma solo il sangue secco delle sue vene 

dopo aver visto il testo,La donna vuole testare fin dove si può spingere nella relazione. Fino a dove l'uomo è disposto a sacrificarsi e a sacrificare la propria vita. Questo le conferisce potere e sazia – in modo apparente e superficiale – la sua bramosia di potere.

La guerra di piero


  Dormi sepolto in un campo di grano
Non è la rosa, non è il tulipano
Che ti fan veglia dall'ombra dei fossi
Ma son mille papaveri rossi
Lungo le sponde del mio torrente
Voglio che scendano i lucci argentati
Non più i cadaveri dei soldati
Portati in braccio dalla corrente
Così dicevi ed era d'inverno
E come gli altri verso l'inferno
Te ne vai triste come chi deve
Il vento ti sputa in faccia la neve
Fermati Piero, fermati adesso
Lascia che il vento ti passi un po' addosso
Dei morti in battaglia ti porti la voce
Chi diede la vita ebbe in cambio una croce
Ma tu non lo udisti e il tempo passava
Con le stagioni a passo di giava
Ed arrivasti a varcar la frontiera
In un bel giorno di primavera
E mentre marciavi con l'anima in spalle
Vedesti un uomo in fondo alla valle
Che aveva il tuo stesso identico umore
Ma la divisa di un altro colore
Sparagli Piero, sparagli ora
E dopo un colpo sparagli ancora
Fino a che tu non lo vedrai esangue
Cadere in terra a coprire il suo sangue
E se gli sparo in fronte o nel cuore
Soltanto il tempo avrà per morire
Ma il tempo a me resterà per vedere
Vedere gli occhi di un uomo che muore
E mentre gli usi questa premura
Quello si volta, ti vede e ha paura
Ed imbracciata l'artiglieria
Non ti ricambia la cortesia
Cadesti a terra senza un lamento
E ti accorgesti in un solo momento
Che il tempo non ti sarebbe bastato
A chiedere perdono per ogni peccato
Cadesti a terra senza un lamento
E ti accorgesti in un solo momento
Che la tua vita finiva quel giorno
E non ci sarebbe stato un ritorno
Ninetta mia, a crepare di maggio
Ci vuole tanto, troppo coraggio
Ninetta bella, dritto all'inferno
Avrei preferito andarci in inverno
E mentre il grano ti stava a sentire
Dentro alle mani stringevi il fucile
Dentro alla bocca stringevi parole
Troppo gelate per sciogliersi al sole
Dormi sepolto in un campo di grano
Non è la rosa, non è il tulipano
Che ti fan veglia dall'ombra dei fossi
Ma sono mille papaveri rossi

Il tema principale della canzone La guerra di Piero, come lo stesso De André ha dichiarato, è quello della guerra: è una sorta di denuncia contro le atrocità della guerra stessa. L'ispirazione per questa canzone fu lo zio del cantautore, sopravvissuto del campo di concentramento durante la Seconda guerra mondiale.

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