Fernando Botero

Medellìn,Colombia 1932


Testo di Monica Moreschini



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Ifoto_fernando_botero.jpg Fernando Botero Nasce a Medellìin (Colombia) nel 1932.Il padre, David Botero, agente di commercio, muore quando Fernando ha solo quattro anni. Entrambe i genitori erano originari della regione andina della Colombia. Da bambino subisce il fascino dell'architettura barocca e delle illustrazioni della Divina Commedia di Gustave Doré. Successivamente Botero dichiarerà di "non aver mai dipinto nulla di diverso dal mondo come lo conosceva a Medellín".
All'età di tredici anni, sotto le spinte fanatiche dello zio, viene iscritto ad una scuola di tauromachia, dalla quale però esce dopo soli due anni poichè fare il torero non era tra le sue aspirazioni più grandi,anzi in un'intervista dichiarerà anche "Sono uscito da quella scuola perchè i toreri preferivo disegnarli".

A soli sedici anni partecipa per la prima volta ad una collettiva di artisti della provincia di Antioquià e disegna le illustrazioni per il quotidiano "El Colombiano". I suoi disegni "adolescenziali" come "Donna che piange", rivelano l'influenza di artisti messicani autori di murales quali Josè Clemente Orozco e David Alfaro Siqueiros.
Fin dai suoi esordi, Botero è colpito dalle ricche decorazioni dello stile barocco coloniale nelle chiese e nei chiostri della sua città natale; inoltre desidera ardentemente saperne di più sull'arte moderna in Europa, e, quando scrive un articolo dal titolo "Pablo Picasso e il non conformismo nell'arte" viene espulso da scuola.monalisa-botero1.jpg Una volta espulso, nel 1950,decide di proseguire gli studi al liceo San Josè di Marinilla. Finaita la scuola trova lavoro come scenografo per il gruppo teatrale "Lope de Vega", una compagnia teatrale spagnola in tournèe in Colombia.

Nel 1952 Botero si traferisce a Bogotà, capitale della Colombia. Qui presenta la prima personale alla Galeria Leo Matiz. Successivamente vince il secondo premio al Salone degli artisti di Bogotà e con il denaro del riconoscimento decide di intraprendere un viaggio in Spagna. Dopo un breve soggiorno a Barcellona, Botero si reca a Madrid dove si iscrive all' Academia de Bellas Artes San Fernando. Esegue copie di dipinti dei maestri del passato al Museo del Prado, tra i quali Velàzquez e Goya - pittori che saranno un'importante fonte di ispirazione per l'artista. Tra il 1953 e il 1954 continua a viaggiare per tutta Europa, da Parigi e Firenze. Lo affascinano gli affreschi del Rinascimento italiano e studia la tecnica dell'affresco. Gira tutta la Toscana in motocicletta per ammirare le opere di Piero della Francesca (soprattutto ad Arezzo), Paolo Uccello, Masaccio e Andrea del Castagno.

Nel 1955, Fernando Botero ritorna in patria dove si sposa ed inizia ad esporre le sue opere, ma riceve forti critiche, poiché all'epoca l'ambiente colombiano era fortemente influenzato dall'avanguardia francese, che Botero aveva invece respinto. Non compreso dall'ambiente colombiano, Botero si sposta in Messico, dove scopre per la prima volta le possibilità di espandere e dilatare il volume delle forme in modo personale. Una caratteristica che fortemente influenzerà la sua opera. Ma è nel 1957 che scopre l'espressionismo astratto, nel corso di una mostra personale a Washington, grazie ad un tour nei musei di New York.
Sempre nel 1957 torna a Bogotá, dove vince il secondo premio al X salone degli artisti colombiani. Nel 1958 ottiene la cattedra di pittura all'Accademia d'arte di Bogotá. Vince finalmente il primo premio al XI salone con l'opera "La camera degli sposi". Nello stesso anno, espone nuovamente a Washington, alla Gres Gallery. Le sue opere vengono vendute tutte il giorno stesso dell'inaugurazione.

Dal 1959 inizia lo studio di Diego Velázquez: Botero realizza infatti molte versioni del "Niño de Vallecas", dove il suo stile molto incisivo risente dell'influenza dell'espressionismo astratto. La sua nomina alla Biennale colombiana gli muove aspre critiche e Botero è costretto ad abbandonare il suo Paese, quasi in povertà. La Gres Gallery di Washington, che fino ad allora l'aveva sostenuto, chiude e Botero, in forti difficoltà economiche, divorzia dalla moglie. Nel 1961 sembra cambiare qualcosa: il Museum of Modern Art di New York decide di acquistare il suo "Monna Lisa all'età di dodici anni", ma la sua prima mostra newyorkese si dimostra un fallimento.
Nel 1963 si trasferisce nell'East Side, ed affitta un nuovo studio a New York. È qui che emerge il suo stile plastico in molte opere di questo periodo, dai colori tenui e delicati. Si appassiona a Pieter Paul Rubens e diviene come lui un importante collezionista di opere d'arte, che più tardi donerà al museo di Bogotá che porta il suo nome. Botero_La_mano.jpgNel 1964, dopo quattro anni dal divorzio, si sposa una seconda volta. Nel 1966 viene organizzata la sua prima mostra personale in Europa, in Germania. Una nuova mostra, organizzata al Milwaukee Art Center, riceve critiche ampiamente positive. Inizia ad esporre regolarmente in Europa, a New York e anche a Bogotá. Inizia lo studio di Albrecht Dürer, Édouard Manet e Pierre Bonnard.

Finalmente nel 1969 espone anche a Parigi. A partire da questo momento, inizia un peregrinaggio in tutto il mondo: alla ricerca di ispirazione, Botero si muove continuamente da Bogotá, a New York, fino in Europa, acquistando case e studi per continuare la sua opera. A metà degli anni '70 si dedica per un paio d'anni quasi esclusivamente alla scultura, ed espone a Parigi nel 1977. Nel 1983 prende una casa a Pietrasanta, dove sta per alcuni mesi, per essere vicino alle cave di marmo. Nel 1973 si stabilisce a Parigi dove continua a dedicarsi alla scultura.

È un momento di grazia per il pittore, ormai artista affermato di fama mondiale. Si susseguono le decorazione, le mostre personali, antologiche. Il successo è però macchiato dalla tragica scomparsa in un incidente stradale del terzo figlio Pedro, cui dedicherà molte sue opere. Nello stesso incidente Fernando Botero perse l'ultima falange del mignolo della mano sinistra, ciò che lo spingerà a scolpire più volte enormi mani. Il suo matrimonio non resiste alla tragedia e divorzia per la seconda volta nel 1975. BOTERO.jpg Il 21 ottobre 2007, sempre a Pietrasanta, vengono rubate delle statue di bronzo per il valore di circa 4 milioni di euro. Le opere si intitolano "Adamo", "Il cane", "Gatto codone", "Donna con mano nei capelli", "Ballerina vestita", "Ballerina in movimento" e "Passero". Attualmente buona parte ladri sono ancora ignoti, ma nel maggio 2008 due delle statue sono state ritrovate e i responsabili arrestati.

Espone ripetutamente le sculture in tutto il mondo. Tra gli eventi di maggior rilievo la mostra delle sue enormi sculture sugli Champs-Elysées nel 1992, e varie mostre negli spazi pubblici di città europee nel 1994, tra cui Park Avenue a New York e la Michigan Avenue a Chicago. Nel 1995 a Medellìn, città natale dell'artista, un'attentato terroristico distrugge The bird, una scultura monumentale di bronzo. In segno di pace, Botero dona una nuova opera da installare vicino ai resti di quella andata distrutta. Negli anni successivi Botero continua ad esporre le sue opere in tutta Europa e viene persino invitato a presentare una mostra di scultura in Piazza della Signoria, nel centro storico di Firenze, davanti a palazzo vecchio.
Nel 2004 inizia un ciclo di opere ispirate dall'orrore suscitato dalle notizie sul trattamento dei prigionieri nella prigione di Abu Ghraib in Iraq. Le prime opere di questa serie vengono esposte a Palazzo Venezia a Roma, e successivamente faranno il giro del Mondo, riscuotendo grande successo.
Fernando Botero vive tra Parigi, New York, Montecarlo e Pietrasanta.









Fonti :
Botero Opere 1994 - 2007
Botero Donne - Gribaudo P.
http://it.wikipedia.org/wiki/Fernando_Botero
http://attaccabottone.blogspot.com/2007/07/larte-grassa-di-botero-in-mostra-milano.html
http://www.wuz.it/calendario-programma-corsi-scrittura/1290/mostra-botero.html
http://www.style.it/cont/photogallery/0707/1802/botero.asp