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Wilhelm Heinrich Otto Dix nacque il 12 dicembre 1891 nei pressi di Gera, da padre operaio in una fonderia e madre da cui trasse la vena artistica.
Nel 1909 si iscrive alla Scuola d'Arte Applicata di Dresda, dove il suo primo stampo artistico non viene plasmato o influenzato da nessuna corrente,
ma si appassiona a Nieztsche e al suo pensiero.
Le sue prime opere denotano uno stile postimpressionista caratterizzato da colori scuri e poco luminosi con contorni forti ( si tiene lontano dal cubisco francese).
Successivamente nel 1914 si arruola volontario in artiglieria perche' desideroso di sperimentare la guerra e tutto quello che da essa si generava, ma senza esaltarla né condannarla.
Da questa esperienza derivò la raccolta "La Guerra": una serie di 600 fogli in cui Dix fissò le sue impressioni, visioni ed esperienze di guerra.
Dal 1918, tornato a Gera, il pittore si dedicò alla rappresentazione oggettiva e visione imparziale di temi post-bellici, e l'impressionismo non bastava più.
Così si accostò alla corrente Dadaista, negli anni '20, grazie alla quale creò la serie di quadri "Prager Strasse", "Giocatori di skat" e "Invalidi di guerra".
Le immagini di mutilati, mendicanti, assassini e bordelli esprimono tutto il suo pensiero nichilista e antiborghese del dadaismo.
Negli stessi anni dei suoi primi successi, vengono organizzate le prime mostre a cui Dix partecipa riscuotendo grande successo e suscitando sia approvazione che dissenso.
Ma contemporaneamente iniziano i suoi primi guai e scandali: tra il 1922 e il 1923 le sue opere di nudo e prostituzione vengono mese sotto accusa dal tribunale di Berlino per
"incitamento alla prostituzione" e "oscenità ".
Grazie all'aiuto di colleghi e amici influenti, Dix riuscì a discolparsi dalle accuse e si dedicò subito agli acquerelli.
Nel 1925 Dix si trasferisce a Berlino dove, chiuso definitivamente con la corrente Dada, si dedicò al campo artistico per cui era più apprezzato: i ritratti.
Dopo le vicende giudiziarie sposò Martha, dalla quale ebbe subito la prima figlia Nelly, alla quale dedicò anche alcune opere.
Gli vennero commissionati da molti personaggi politici e dello spettacolo e ricavò molto successo se non con qualche disapprovazione per il lavoro svolto,
in quanto Dix mirava a ritrarre anche l'interiorità di una persona, mettendone a nudo anche la personalità (un committente strappò la tela del pittore).
Nel 1927 fece ritorno a Dresda, dove terminò due delle sue opere più importanti: i trittici "La Guerra" e "Metropoli".
In quello stesso anno, e poi nel 1929, nacquero altri due figli: Ursus e Jan.
Le sue opere inziarono a viaggiare per l'Europa e l'America, e in Germania continuavano le numerose mostre a lui dedicate.
Nel 1933, con l'ascesa al potere dei nazionalsocialisti e di Hitler, Dix fu licenziato dalla cattedra dell' Accademia di Belle Arti di Dresda e dovette rifugiarsi sul lago di Costanza
per sfuggire alla repressione politica delle sue opere, considerate "degenerate".
Qui si dedicò a dipinti di paesaggi, che vendeva per mantenere la famiglia, e quadri allegorici, per mascherare il suo vero pensiero su quello che stava accadendo alla Germania
("Trionfo della Morte", 1934 e "i sette peccati capitali", 1937).
Nel 1945 tornò sotto le armi, dove venne fatto prigioniero dalle truppe francesi e poi liberato nel 1946.
Una volta tornato a casa, Dix si trasferisce a Hemmenhofen, dove continua a dipingere tematiche simili al periodo precedente la Seconda Guerra Mondiale.
Nel secondo dopoguerra, nel 1947, Dix venne rinominato docente presso l'Accademia di Belle Arti di Dresda e con l'avvento della "guerra fredda" e la divisione della
Germania in due, quella est Sovietica e quella ovest Occidentale, il pittore si ritrova conteso tra le due parti.
L'Est predicava il realismo sovietico e apprezzava Dix per opere come "Plasmatore I" e "Plasmatore II" e pensava che si sarebbe prestato per la causa politica;
mentre l'occidente sosteneva l'arte astratta e condannava il realismo.
Nonostante l'aperta disputa su Dix, il pittore ottenne innumerevoli premi e riconoscimenti da entrambe le parti tra il 1954 e il 1967. Contemporaneamente le sue opere
degli anni '20-'30 aumentavano di valore e venivano acquistate da musei, gallerie e privati.
Nella fase finale della sua vita, Dix viene colpito da un colpo apoplettico e perse l'uso della mano sinistra nel 1967 ma riesce a dipingere ancora.
Morì nel 1969 nell'ospedale di Singen.
Fonti:
"Otto Dix" Fondazione Mazzotta
"Otto Dix: Der Krieg - La Guerre" ed. 5 Continents
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