"Adamo e
la piccola Eva" (1921)
Acquarello e
ricalco d' inchiostro, Metropolitan Museum of Art, New York. |
| Klee propone la propia inclinazione
infantile, rappresentando uno dei punti di forza della ricerca del
gruppo "Blaue Reiter": l' espressività dei bambini. In primo
piano vi è la figura di Adamo: da una sua costola nasce Eva.
Si può facilmente cogliere il contrasto fra le due figure:
Adamo è un omone baffuto con due grandi occhi spalancati,
mentre Eva resta una bambina con le treccine bionde. Lo sfondo, che
raffigura un drappo raccolto a mo' di tenda, rafforza l'impressione del
gioco infantile delle due figure. |
"Polifonia" (1921)
Acquarello,
Kunstmuseum, Basilea |
| E' una delle testimonianze
più essenziali dell' arte di Klee. Qui non si
può scorgere lo spazio tramite linee, striscie o superfici,
ma solamente tramite la luce. Piccole goccie di colori diversi tuffano
la superficie delle immagini in una luce semovente; si può
notare come dal colore sorge la luce, dalla luce il movimento, e dal
movimento lo spazo. Il linguaggio dei segni utilizzato in qusto dipinto
da Klee è la chiave di scoperta della
realtà. |
"Macchina cinguettante"
(1922)
Acquarello su carta, Museum of
Modern Art, New York |
| Questo dipinto
rappresenta una parodia della meccanica e uno sberleffo alle leggi
fisiche del costruttivismo e della stessa scuola Bahaus; qui si
può notare una sorta di sinfonia degli opposti: la sua opera
estetica è "ordine e disordine, forme e informe, organico e
inorganico, materia e disegno, ma soprattutto serietà e
ironia, comico e tragico". Klee tenta una ricostruzione di un universo
autonomo e personale, ma non una proiezione della nuova
civiltà tecnologica.
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"Luogo colpito" (1922)
Acquarello,
Kunstmuseum, Berna
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| Nel luogo colpito, sui toni do
colore che vanno mano a mano scurendosi in fasce orizzontali, secondo
una gradazione cromatica, l' autore opera un ritaglio di parvenze di
case,che vengono composte come in un mosaico, animate da figure
arabesche che fungono da decorazione, attraversate dalla luce irreale
di un sogno. Sogno il quale viene interrotto dalla nera freccia di un
destino, che entra nella superficie del quadro tagliando le fasce di
colore per precipitare nel luogo colpito. |
"Giardino
orientale" (1925)
Olio su cartoncino,
Museum of Modern Art, New York |
| Nel '25 Klee si trova già
a Dessau,località in cui si era già trasferita la
scuola di Bahaus nella quale insegnava in quel periodo. Nella sua mente
rimangono ancora le suggestioni dell' esperienza di viaggio in Tunisia
del '14, come si evince facilmente da questa opera; vi è un
violento impatto generato dalla luce accecante, dal colore della terra
arsa, dalla linearità delle case basse. Tutto questo effetto
è rafforzato a causa di un altro viaggio compiuto da Klee,
nel '24, in Sicilia, a testimonianza del forte interesse che l' autore
provava per le terre aride e soleggiate del mediterraneo. |
"La maschera con
bandierina" (1925) Acquarello
su carta, Bayerische
Staatsgemalde Sammlungen, Monaco
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| In questo periodo Klee indaga la
possibilità di realizzare sulla superficie pittorica una
nuova spazialità tramite il movimento di forme e colori, e
di strutturare il rapporto cromatico basandosi su schemi matematici. In
quest' opera in particolare, il purismo della geometria si integra con
motivi organici: infatti, la scomposizione del volto non appare fredda
e razionale, ma naturalistica e umana, dove forme pure si sovrappongono
le une alle altre, attraverso delicate velature di colore. Queste
scelte di metodo di Klee lo accumunano alle esperienze surrealiste di
Mirò ed Ernst. Molti teorici del Surrealismo, di fatti,
riconoscevano in alcune opere di Klee, fra cui sicuramente questa,
forti legami con il mondo dell' inconscio.
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"Strada
principale e strade secondarie" (1929)
Olio
su tela,
Ludwig Museum, Colonia |
| L' opera è realizzata a
linee incrociate, che simulano la planimetria della città.
Gli ampi quadrati, regolari e posti a scacchiera, propongono una
società dove l' uomo modifica marcatamente il paesaggio:
quest' ultimo ricorda i campi coltivati dove è l' uomo
stesso a stabilire gli spazi e le forme. Nel dipinto è
utilizzata la tecnica dei "quadrati magici", nella quale reticoli e
banda cromatiche suggeriscono uno spazio non più prospettico
ma nettamente evidente tramite il movimento di colori e forme. |
"Ad Parnassum" (1932)
Olio
su tela, Kunstmuseum, Berna |
| Klee fa rivivere lo splendore dei
mosaici bizantini che egli stesso aveva visitato a Ravenna otto anni
prima di realizzare l' opera. Le pennellate forti e dense di colore
creano una luce accesa e viva. Il disegno risulta spezzato da linee
rette e oblique che tracciano la sagoma di una collina piramidale,
affiancata ad un sole di un vivido arancione. Il paesaggio è
rappresentato come un semplice ricordo (si ha quindi una trascendenza
dal mondo fenomenico). Ma è un ricordo che risulta avvolto
da una complessiva armonia, seppur la realtà sia composta da
tante macchie di colore. |
"La
notte di Valpurga" (1935)
Olio su tela, Tate
Gallery, Londra |
| Quest'
opera può essere letta come un incombente presagio dei tragici
eventi che imcombono sull' europa in quegl' anni. L' atmosfera
drammatica è evidenziata dal fondo nero che emerge dalle fitte
pennellate, le quali compongono figure di mostruoso impatto: di esse
vediamo soltanto gli occhi che appaiono fissi e l' aspetto informe che
appare dalle tenebre. Possono essere visti come mostri del male che
minacciano il mondo psichico e fisico di Klee: infatti il 1935 è
l'anno del primo manifestarsi della sclerodermia, la malattia
della pelle che lo porterà inesorabilmente alla morte cinque
anni dopo. |
"Eolico" (1938)
Olio su tela, Kunstmuseum, Berna | | L'
opera appartiene al tardo stile di Klee. La tecnica utilizzata parte da
un elemento e poi giunge alla definizione tematica. Sono utilizzati
gravi linee di contorno che oncorniciano la composizione piatta, quasi
elementare.Il segno è piuttosto amaro e doloroso, il colore
assume tonalità tetre, buie; i toni cromatici dominanti sono l'
azzurro, il grigio e il beige. Con questo dipinto lo stile di Klee
sembra aver perso la gioia del mostrare e raccontare, e si rivela quasi
silenzioso. |