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Caterina, aquerello, 50x70, 1999

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Paul Klee

Munchenbuchsee, 18 dicembre 1879 - Muralto, 1940


Testo di Andrea Codella



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"Adamo e la piccola Eva" (1921)

Acquarello e ricalco d' inchiostro, Metropolitan Museum of Art, New York.

Klee propone la propia inclinazione infantile, rappresentando uno dei punti di forza della ricerca del gruppo "Blaue Reiter": l' espressività dei bambini. In primo piano vi è la figura di Adamo: da una sua costola nasce Eva. Si può facilmente cogliere il contrasto fra le due figure: Adamo è un omone baffuto con due grandi occhi spalancati, mentre Eva resta una bambina con le treccine bionde. Lo sfondo, che raffigura un drappo raccolto a mo' di tenda, rafforza l'impressione del gioco infantile delle due figure.
"Polifonia" (1921)

Acquarello, Kunstmuseum, Basilea

E' una delle testimonianze più essenziali dell' arte di Klee. Qui  non si può scorgere lo spazio tramite linee, striscie o superfici, ma solamente tramite la luce. Piccole goccie di colori diversi tuffano la superficie delle immagini in una luce semovente; si può notare come dal colore sorge la luce, dalla luce il movimento, e dal movimento lo spazo. Il linguaggio dei segni utilizzato in qusto dipinto da Klee è la chiave di scoperta della realtà.
"Macchina cinguettante" (1922)

Acquarello su carta, Museum of Modern Art, New York

Questo dipinto rappresenta una parodia della meccanica e uno sberleffo alle leggi fisiche del costruttivismo e della stessa scuola Bahaus; qui si può notare una sorta di sinfonia degli opposti: la sua opera estetica è "ordine e disordine, forme e informe, organico e inorganico, materia e disegno, ma soprattutto serietà e ironia, comico e tragico". Klee tenta una ricostruzione di un universo autonomo e personale, ma non una proiezione della nuova civiltà tecnologica.
"Luogo colpito" (1922)

Acquarello, Kunstmuseum, Berna

Nel luogo colpito, sui toni do colore che vanno mano a mano scurendosi in fasce orizzontali, secondo una gradazione cromatica, l' autore opera un ritaglio di parvenze di case,che vengono composte come in un mosaico, animate da figure arabesche che fungono da decorazione, attraversate dalla luce irreale di un sogno. Sogno il quale viene interrotto dalla nera freccia di un destino, che entra nella superficie del quadro tagliando le fasce di colore per precipitare nel luogo colpito.
"Giardino orientale" (1925)

Olio su cartoncino, Museum of Modern Art, New York

Nel '25 Klee si trova già a Dessau,località in cui si era già trasferita la scuola di Bahaus nella quale insegnava in quel periodo. Nella sua mente rimangono ancora le suggestioni dell' esperienza di viaggio in Tunisia del '14, come si evince facilmente da questa opera; vi è un violento impatto generato dalla luce accecante, dal colore della terra arsa, dalla linearità delle case basse. Tutto questo effetto è rafforzato a causa di un altro viaggio compiuto da Klee, nel '24, in Sicilia, a testimonianza del forte interesse che l' autore provava per le terre aride e soleggiate del mediterraneo.

"La maschera con bandierina" (1925)

Acquarello su carta, Bayerische Staatsgemalde Sammlungen, Monaco


In questo periodo Klee indaga la possibilità di realizzare sulla superficie pittorica una nuova spazialità tramite il movimento di forme e colori, e di strutturare il rapporto cromatico basandosi su schemi matematici. In quest' opera in particolare, il purismo della geometria si integra con motivi organici: infatti, la scomposizione del volto non appare fredda e razionale, ma naturalistica e umana, dove forme pure si sovrappongono le une alle altre, attraverso delicate velature di colore. Queste scelte di metodo di Klee lo accumunano alle esperienze surrealiste di Mirò ed Ernst. Molti teorici del Surrealismo, di fatti, riconoscevano in alcune opere di Klee, fra cui sicuramente questa, forti legami con il mondo dell' inconscio.
"Strada principale e strade secondarie" (1929)

Olio su tela, Ludwig Museum, Colonia

L' opera è realizzata a linee incrociate, che simulano la planimetria della città. Gli ampi quadrati, regolari e posti a scacchiera, propongono una società dove l' uomo modifica marcatamente il paesaggio: quest' ultimo ricorda i campi coltivati dove è l' uomo stesso a stabilire gli spazi e le forme. Nel dipinto è utilizzata la tecnica dei "quadrati magici", nella quale reticoli e banda cromatiche suggeriscono uno spazio non più prospettico ma nettamente evidente tramite il movimento di colori e forme.
"Ad Parnassum" (1932)

Olio su tela, Kunstmuseum, Berna

Klee fa rivivere lo splendore dei mosaici bizantini che egli stesso aveva visitato a Ravenna otto anni prima di realizzare l' opera. Le pennellate forti e dense di colore creano una luce accesa e viva. Il disegno risulta spezzato da linee rette e oblique che tracciano la sagoma di una collina piramidale, affiancata ad un sole di un vivido arancione. Il paesaggio è rappresentato come un semplice ricordo (si ha quindi una trascendenza dal mondo fenomenico). Ma è un ricordo che risulta avvolto da una complessiva armonia, seppur la realtà sia composta da tante macchie di colore.
"La notte di Valpurga" (1935)

Olio su tela, Tate Gallery, Londra

Quest' opera può essere letta come un incombente presagio dei tragici eventi che imcombono sull' europa in quegl' anni. L' atmosfera drammatica è evidenziata dal fondo nero che emerge dalle fitte pennellate, le quali compongono figure di mostruoso impatto: di esse vediamo soltanto gli occhi che appaiono fissi e l' aspetto informe che appare dalle tenebre. Possono essere visti come mostri del male che minacciano il mondo psichico e fisico di Klee: infatti il 1935 è l'anno del primo manifestarsi  della sclerodermia, la malattia della pelle che lo porterà inesorabilmente alla morte cinque anni dopo.
"Eolico" (1938)

Olio su tela, Kunstmuseum, Berna
L' opera appartiene al tardo stile di Klee. La tecnica utilizzata parte da un elemento e poi giunge alla definizione tematica. Sono utilizzati gravi linee di contorno che oncorniciano la composizione piatta, quasi elementare.Il segno è piuttosto amaro e doloroso, il colore assume tonalità tetre, buie; i toni cromatici dominanti sono l' azzurro, il grigio e il beige. Con questo dipinto lo stile di Klee sembra aver perso la gioia del mostrare e raccontare, e si rivela quasi silenzioso.