Figlio di una modesta famiglia ebraica russa, Marc
Chagall nacque a Vitebsk nel 1887. Il suo vero nome era Moishe Segal (- Segal è un cognome levita, acronimo di Segan Levi, "assistente levita"); il suo nome russo era Mark Zacharovic Šagal, secondo la trascrizione francese : Chagall.
Iniziò a studiare pittura nel 1906 con il maestro Yehuda (Yudl) Pen, il solo
pittore di Vitebsk.
L'anno successivo si trasferì a San Pietroburgo dove frequentò l’accademia
di Belle Arti, con il maestro
Nikolai Roerich, e conobbe artisti di ogni scuola e stile.
Tra il 1908 e il 1910 studiò alla scuola Zvantseva con Leon Bakst.
Quest’ultimo fu un periodo difficile per Chagall: gli ebrei potevano vivere
a San Pietroburgo solo se muniti di un permesso apposito e per breve tempo
venne addirittura imprigionato.
Rimase nella città fino al 1910, nonostante sporadici ritorni al paese
natale, dove, nel 1909 incontrò la sua futura moglie, Bella Rosenfeld
conosciuta ai tempi in cui si accompagnava con il maestro Nikolai Roerich.
Una volta divenuto noto come artista, lasciò San Pietroburgo per stabilirsi a
Parigi, per essere più vicino alla comunità artistica di Montparnasse, dove
entrò in amicizia con Guillaume Apollinaire, Robert Delaunay, e Fernand Léger.
Nel 1914 ritornò a Vitebsk e l'anno successivo si sposò con la fidanzata
Bella.
Nello stesso anno lo scoppio della Prima Guerra Mondiale lo bloccò in Russia,
dove rimase fino al 1920, anno in cui decise di lasciare per sempre la Russia
trasferendosi dapprima in Francia, poi negli Stati Uniti ed, infine,
nuovamente in Francia, precisamente a Vence, sulla costa azzurra dove morirà
nel 1985.
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La
produzione
“Non ci sono fiabe nelle
mie pitture, nè favole, nè leggende popolari: tutto il nostro mondo
interiore è realtà forse ancora più del mondo apparente”
Gli incontri con le opere di Van Gogh e di Matisse e il cubismo
segnarono profondamente il suo stile: se l’incontro con le opere dei
grandi maestri gli suggerirono l’uso di un colore non naturalistico,
il cubismo gli rivelò la possiblità di compenetrare piani e di
sovrapporre le immagini.
Ciò gli permise di rappresentare la simultaneità di tanti ricordi che
si addensano, di tante immagini che si sovrappongono e si accavallano.
Nei suoi quadri pare completamente assente la forza di gravità: i
personaggi, gli animali, gli oggetti si spostano nel quadro con libertà
[un esempio emblematico è “La Passeggiata” del 1917], questo perchè
egli nelle sue opere non mette a tema ciò che è esterno a lui [dunque
ciò che vede] ma ciò che è interno a sè, dunque ciò che sente.
Ciò fa di lui un precursore del del Surrealismo.
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”Fin dalla mia prima giovinezza sono stato affsacinato dalla Bibbia. Mi
è sembrato ed ancora mi sembra che sia la più grande forma di poesia di ogni
tempo... Ho fatto questi quadri [17 grandi pitture ad olio] e nel mio pensiero
non rappresentano il sogno di un solo popol ma quello dell’umanità. Ho
voluto lasciarli in questa Casa perchè gli uomini cerchino di trovarvi una
certa pace, una certa spiritualità, un senso della vita”
Dopo il 1930 si trova spesso ad affrontare temi di carattere religioso, in
particolare storie della Bibbia, che interpreta e rappresenta in disegni,
incisioni, opere pittoriche ed anche vetrate. Ad esempio realizza una serie di
vetrate per l’abside della cattedrale di Reims in sostituzione di quelle
bombardate durante la guerra.Raccolse tutte le sue opere più significative
nel Museo del Messaggio Biblico a Nizza, in Francia.
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