Dopo l'esperienza del realismo di Courbet, dopo e parallelamente alle vicende di Delacroix e del vecchio Ingres, quali sono i fermenti artistici presenti nel panorama europeo e parigino in particolare ?. Il romanticismo è ancora molto vivo se nel 1855 al Salon inglobato nella Esposizione Universale vi è un padiglione per Delacroix fronteggiato dal suo 'nemico' classicista Ingres.
Contemporaneamente la pittura più in voga è quella storicista e Pompier di Bougereau (Nascita di Venere) e Couture (I romani della decadenza), di Cabanel (Nascita di Venere). Artisti di grande capacità illusionistica, forniti di un disegno accademico sulle tracce di David e Ingres. Ricordiamo inoltre la scuola di Barbizon, dove Corot e altri cominciavano a dipingere la natura in maniera nuova : all'aperto e in modo realistico.
Le nuove idee sulla pittura che lentamente si diffondono sono :
1. la negazione del valore intrinseco del soggetto (non è importante quello che si dipinge ma come lo si fa),
2. la crescita di interesse per la pittura di paesaggio
3. la pittura en plein air
4. il maggior interesse per il colore piuttosto che per il disegno
5. la scoperta della soggettività.
6. l'interesse per il reale, per il fenomeno fisico
7. L'arte giapponese.
8. La fotografia
Nel 1849 erano già state prodotte più di 10.000 fotografie. Le nuove teorie dei colori di Chevreul e Maxwell aggiunsero ulteriori parametri al problema di ritrarre il reale.
Gli artisti più moderni conoscevano e praticavano la fotografia sia come nuovo strumento per indagare la realtà che come ausilio diretto per dipingere. Non è forse un caso che la prima mostra degli impressionisti nel 1874 si sia svolta nello studio di uno dei maggiori fotografi parigini : Nadar.
Nel 1873 alcuni artisti fondano la Societè Anonyme des artistes, peintres, sculpteurs, graveurs (Degas, Cezanne, Bracquemond, Guillamin, Monet, Morisot, Pissarro, Renoir, Sisley) : è il nucleo degli impressionisti.
Le mostre si susseguiranno quasi ogni anno fino al 1886 ('74, '76,'77, '79, '80, '81, '82, '83, '84, '86), all'inizio con scarsissimo successo poi lentamente saranno accettate dalla critica.
Il padre dell'impressionismo è Eduard Manet; un padre defilato, che non ha mai partecipato alle esposizioni del gruppo. Parte negli anni '50 e '60 con un impianto di stampo verista, per arrivare nel '63 a due grandi capolavori che scandalizzarono la critica più conservatrice : Colazione sull'erba e Olympia.
Per ospitare le due tele e altre rifiutate al Salon ufficiale, il Re apre il Salon de Refusees. Scrive il critico Louis Esnault su "Revue Francaise" :
"In generale la qualità dei quadri è cattiva, più che cattiva è deplorevole, impossibile folle o ridicola[…] vendica la giuria e fa ridere il pubblico a crepapelle."
Emile Zolà scrive ne L'0euvre riferendosi a Colazione sull'erba :
"Doveva essersi diffusa rapidamente la voce che c'era da vedere un quadro buffo, perché la gente correva disordinatamente per tutte le sale e gruppi di turisti temendo di perdersi qualcosa di importante, spingevano e gridavano 'Cosa ?' 'E' di là' 'E' incredibile'. Le battute di spirito si sprecavano ed erano tutte riferite al soggetto del quadro. Nessuno lo capiva. Tutti lo consideravano pazzesco, incredibilmente comico. 'Ecco vedi la donna sentiva troppo caldo, gli uomini invece avevano freddo, per questo sono vestiti. No non vedi che è verde, deve essere stata in acqua troppo tempo prima che la tirassero fuori. Per questo lui arriccia un po' il naso' 'Peccato che abbia dipinto di spalle quell'uomo, lo fa apparire così maleducato.' "
Inoltre su Olympia il critico della rivista L'Artiste diceva :
"Cosa rappresenta questa odalisca col ventre giallo, quest'orribile modella pescata chissà dove?"
L'amore degli impressionisti per l'arte giapponese si nota nel ritratto di Zolà eseguito da Manet nel 1868, in cui sulla parete di fondo si vede appesa una stampa giapponese insieme a Olympia .
Era pratica degli impressionisti andare a dipingere insieme en plein air, così abbiamo Monet e la moglie sull'atelier galleggiante di Manet (1874) La Grenouillere di Renoir e Monet e molti altri. Il nome Impresionisti è ststo coniato in modo ironico dal critico Leroy dopo la visione nella mostra del '74 dell'opera di Monet "Impression le soleil levant"
Per l'opera La culla di Berthe Morisot sempre Leroy scrive su "Le chiarivari"
"Eccoci adesso a Mademoiselle Morisot! A quella giovane signora non interessano i dettagli insignificanti. Se deve dipingere una mano dà esattamente tane pennellate in lunghezza quante sono le dita, e il problema è risolto. Quegli stupidi che stanno a pignoleggiare sul disegno di una mano non capiscono niente dell'impressionismo e […] Manet dovrebbe cacciarli via dalla sua repubblica."
Finalmente nel 1884 su Le Figarò, Octave Mirabeau scriveva :
" Alcuni collezionisti che un tempo ridevano si sentono onorati di possedere qualche suo quadro; e tra i pittori una volta più accaniti nel ridere di lui, alcuni si accaniscono nel tentativo di imitarlo."
E' importante anche soffermarsi sugli studi multipli di uno stesso soggetto. Claude Monet ad esempio realizzava molte versioni di un soggetto (La cattedrale di Rouen 1894) per studiare gli effetti della luce durante le ore del giorno e durante le diverse stagioni.
Il gruppo dei paesaggisti era formato da Renoir e Monet, Pisarro, Morisot, Sisley. Degas amava di più gli interni o gli avvenimenti mondani, Caillebotte non aveva la tecnica a larghe pennellate bensì un fotorealismo inquietante.
Gli impressionisti erano i descrittori della vita moderna di Parigi e della borghesia parigina : La colazione dei canottieri (1880) e" Le Moulin de la Galette (1876) di Renoir restituiscono quella gioia di vivere e quei momenti di vita comune in un periodo di crescita economica e di superficiale ottimismo.
Anche Degas partendo da una tecnica realista in "La famiglia Bellelli" (1857) arriva addirittura a caratteri simbolisti come ne "La Pettinatrice" (1896) In mezzo c'è un lungo percorso di sintesi grafica, in cui la linea di contorno e il disegno, in opposizione agli altri membri del gruppo, rivestono un grossa importanza : La lezione di ballo (1875), La tinozza (1886).
In una mostra antologica di Monet a Mosca nel 1905 Kandinskij dice a proposito de "I covoni"
:"Prima conoscevo solo l'arte realista. D'improvviso, per la prima volta, vidi un quadro. Il catalogo mi informava che si trattava di un covone, ma io non riuscivo a distinguerlo. Questa incapacità di riconoscerlo mi turbava; sentivo anche che l'artista non aveva il diritto di dipingere in modo così indistinto. […] L'unica cosa chiara erano i colori sorprendenti, di una forza a me prima sconosciuta e che superava ogni immaginazione. Il quadro acquistò un significato e uno splendore magico e, inconsciamente, l'oggetto perse il suo valore come elemento essenziale della pittura."