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Rene' Magritte

Lessines 1898 - Bruxelles 1966


Testo di Greta Pozzato



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Rene' Francois Ghilslain Magritte nasce a Lessines (Belgio) nel 1898. Nel 1912, sua madre Adeline si suicida gettandosi nel fiume Sambre a Chatelet e venne ritrovata annegata, con la testa avvolta dalla camicia da notte. Questo fu un elemento chiave nell'infanzia di Magritte, che rimase impresso nella sua giovane mente e riappare in alcuni dipinti, come "L'istoire centrale" e "Les amants".

Con il padre e i due fratelli si trasferisce nuovamente, questa volta a Charleroi, per allontanare il dolore della tragedia. Dopo gli studi classici, Rene volge i suoi interessi alla pittura. Studia dapprima all'Accademia di Belle Arti di Bruxelles, appassionandosi alle ricerche futuriste e, nel 1919, espone la sua prima tela, "Trois Femmes".

I suoi inizi di pittore si muovono nell'ambito delle avanguardie del Novecento, assimilando influenze dal cubismo e dal futurismo. La svolta surrealista avviene con la scoperta dell'opera di Giorgio De Chirico, in particolare dalla visione del quadro Canto d'amore, nel quale compare sul lato di un edificio la testa enorme di una statua greca ed un gigantesco guanto di lattice.

Nel 1926 prende contatto con Andre Breton, leader del movimento surrealista, che lo colpì al punto di affermare "I miei occhi hanno visto il pensiero per la prima volta" . Il primo quadro surrealista di Rene Magritte e' "Le Jockey perdu", Il Cavaliere perduto, Nel 1927 si trasferi a Parigi e dove entrò a contatto con i Surrealisti francesi. Ma nel 1930 lascia il gruppo francese per contrasti con lo stesso Breton e rientra in Belgio stabilendosi definitivamente a Bruxelles. Qui, attorno a lui, si forma il gruppo dei surrealisti belgi ma, nel 1940, le truppe naziste occupano il Belgio e Magritte abbandona il suo paese e si trasferisce con la moglie nel sud della Francia, a Carcassonne.

In questi anni, sperimenta un nuovo stile pittorico, detto "alla Renoir" o solare, che porta avanti sino al 1947. Attraverso il surrealismo approda al periodo vache, una sorta di parodia del fauvismo. Dopo un ultimo lungo viaggio fra Cannes, Montecatini e Milano, muore improvvisamente il 15 agosto 1967 a Bruxelles,lasciando tantissime opere d'arte da "interpretare", per imparare "a sentire il silenzio del mondo" che il pittore ha desiderato esprimere nei suoi quadri-visione.

Quindi l'unico desiderio che la sua pittura manifesta e' quello di "sentire il silenzio del mondo" ed e' in cio' che il surrealismo di Magritte si differenzia da quello di Dalì. Egli con la sua pittura, non vuole far emergere il mondo interiore degli esseri umani, ma vuole svelare i lati misteriosi dell'universo. Infatti la ricerca dell'artista verte sul nonsenso delle cose, sui rapporti tra visione e linguaggio, sulla creazioni di situazioni inattese e impossibili, sulla valorizzazione di oggetti usuali che, decontestualizzati,appaiono in tutta la loro novità e magia.

Perciò i suoi quadri sono realizzati in uno stile da illustratore, (da giovane lavorò come disegnatore di carta da parati, esperienza che gli servi a maturare il suo stile freddo ed impersonale) di evidenza quasi infantile. Volutamente le sue immagini conservano un aspetto pittorico, senza alcuna ricerca di illusionismo fotografico. Gia' da qui si avverte una delle costanti poetiche di Magritte: l'insanabile distanza che separa la realta' dalla rappresentazione. E spesso il suo surrealismo nasce proprio dalla confusione che egli opera tra i due termini. Il suo surrealismo e' dunque uno sguardo molto lucido e sveglio sulla realta' che lo circonda, in cui non trovano spazio ne' il sogno ne' le pulsioni inconsce e spesso nasce dalla confusione che egli opera tra l'insanabile distanza che separa la realta' dalla rappresentazione.