Roy Lichtenstein

New York 1923 - New York 1997


Testo di Alice Porcari



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M-Maybe, 1965 M-Maybe, acrilico (magna) su tela, 152,4x152,4, Colonia, Museum Ludwig M-Maybe,1965 M-Maybe è una tela di forma quadrata realizzata nel 1965. Il colore carnicino del volto è ottenuto mediante l'ordinato accostamento di numerosi puntini rossi,secondo quanto avviene normalmente nel procedimento tipografico di stampa.
Il numero dei colori impiegati è limitatissimo, tre o quattro al massimo, oltre al nero, proprio come avviene nei processi di stampa.
I mezzi tecnici della pittura sono dunque subordinati a quelli della grafica, il che è la confessione di come l'arte, secondo Lichtenstein, è figlia dei consumi e della comunicazione di massa.
Apparentemente questo dipinto ha un titolo incomprensibile: fa riferimento semplicemente alle prime parole del relativo fumetto che, estrapolate dal contesto, non hanno alcun senso compiuto.
La bella ragazza, infatti è molto agitata e pensa:"M-Maybe...".
Whaam!, 1963
acrilico (magna) su tela, 172,7x406,4
Londra, Tate Gallery
Whaam!, 1963 In Whaam! l'artista precisa in modo spettacolare la propria tecnica di lavoro.
Il procedimento consiste nel proiettare il disegno originale sulla tela fino ad ingrandirlo alle dimensioni desiderate.
A questo punto egli ricalca le linee di contorno ripassandole poi con colori ad olio o con il magna, al fine di ottenere il massimo della brillantezza.
All'interno dei contorni le campiture di colore vengono stese in modo piatto e uniforme, al fine di annullare qualsiasi effetto di chiaroscuro.
Drowning Girl, 1963
olio su tela, 171,6x169,5
Museum of Modern Art, New York
Drowning Girl,1963 Drowning Girl è uno dei lavori di Lichtenstein più conosciuti e un ottimo esempio delle particolarità del design delle sue opere più famose.
Si notino le linee spesse, le nuvolette per esprimere i pensieri e i colori vividi.
Ohhh...Alright..., 1964
acrilico (magna) su tela, 70x94,5,
Hayward Gallery
ohhh...alright...,1962 Quest'opera rappresenta una giovane donna dai capelli rossi che, al telefono, riponde ad un'affermazione fatta dall'interlocutore.
Lichtenstein utilizza la frase scritta all'interno del fumetto per intitolare l'opera.
A primo impatto, il rosa che colora la pelle della donna sembra essere un colore continuo, invece è stata usata quella tecnica tipica dei fumetti, tramite l'accostamento di puntini rosa; questa tecnica viene usata da Lichtenstein anche per colorare gli occhi azzurri della giovane.
Lo sfondo è prettamente fumettistico: colore unico acceso, in questo caso viene usato il giallo.
Blam, 1962
olio su tela,60x80,
Yale University Art Gallery, New Haven
Blam,1962 Come nelle altre sue opere, Lichtenstein proietta il disegno originale sulla tela fino ad ingrandirlo alle dimensioni desiderate.
In seguito ricalca le linee di contorno ripassandole poi con colori ad olio o magna.
Il titolo dell'opera riprende l'espressione scritta sull'opera, la quale riprende il rumore dello scontro subito dall'aereolpano.
L'artista utilizza pochi colori, solo quelli necessari, in questo caso il rosso, il nero,il giallo e il blu, proprio per rifarsi alle tecniche usate nella stampa.
Still life witj crystal bowl, 1973
acrilico (magna) su tela,
still life witj crystal bowl, 1973 Quest'opera rappresenta un vaso di cristallo contenente frutta di diverso genere.
Ritroviamo la tecnica tipica grazie al quale è facilmente intuibile l'autore, ovvero il fatto di tenere i vari colori ben separati da un contorno spesso nero.
I colori utilizzati sono pochi: giallo, rosso, verde e blu.
La particolarità di questo quadro è lo sfondo, creato dall'accostamento di righe nere e bianche.
Come in molte sue opere sembra che questo quadro sia una stampa e non un'opera fatta a mano.
Nude with Abstract Painting, 1994
Olio e magna su tela,
Douglas S. Cramer Collection
nude with abstract painting, 1994 Quest'opera è completamente realizzata con la tecnica tipica della stampa dell'accostamento di puntini di diverse dimensioni per dare l'effetto delle ombre.
Questa tecnica oltre ad essere usata per dare colore al corpo nudo della donna, viene ripreso anche per colorare il quadro disegnato sulla tela.
Si notino i contorni spessi fatti in nero.
Viene utilizzato il minor numero possibile di colori, solo il nero e il blu, con qualche accessorio verde e arancione.
Le labbra sono dipinte di rosso per esaltarne la sensualità.
Templio di Apollo, 1964
Olio e Magna su tela,94 x 128
collezione privata
templio di Apollo, 1964 Il simbolo consumistico per eccellenza dell'immagine di paesaggio è la cartolina illustrata, ed è per questo che Lichtenstein utilizza spesso come base dei suoi lavori anche materiali tratti da cartoline.
Per realizzare quest'opera l'artista è partito da un'immagine convenzionale e poi l'ha proiettata ingrandita sulla tela e l'ha dilatata arbitrariamente nelle dimensioni.
Così egli la sottrae alla sua funzione iniziale attribuendone un significato tutto nuovo.
Grazie all'eliminazione di ogni particolare superfluo, le rovine del Templio di Apollo si sono trasformate in un motivo puramente grafico.
Anche i colori non rispecchiano la realtà, anza servono ad estraniarla da essa.
In the car, 1963
magna su tela,172x203,5,
collezione privata
in the car, 1963 Dipinto caratterizzato da un aspetto strettamente fumettistico.
Sono rappresentati un uomo e una donna all'interno della loro automobile.
L'uso dei colori è comune alle altre opere di Lichtenstein; inoltre per creare il senso di velocità, l'artista dipinge delle linee orizzontali parallele tra loro alternendo il bianco e il nero.
Grrrrrrrrrrr!!, 1965
olio e magna su tela,68x56,
Solomon R. Guggenheim Museum, New York
Grrrrrrrrrrr!!, 1965 Il titolo dell'opera riprende la scritta che caratterizza la tela, ovvero il ringhio del cane.
Il soggetto è privato di tutto quello che è superfluo, dando un senso di estraneità alla figura.
Usa solo tre colori, ovvero il giallo per lo sfondo, il bianco e il nero, utilizzato per i contorni marcati del cane.