Claude
Monet nasce il 14 novembre 1840 a Parigi. Artista alle prime armi,
trascorre la propria giovinezza con la famiglia a Le Havre, qui ha come
primo vero maestro Boudin che gli insegna come ogni cosa dipinta sul
posto abbia sempre una forza, un potere, una vivacità di tocco
che non si ritrovano più all'interno dello studio; lo indirizza
così alla pittura del paesaggio en plein air. Sarà
proprio Boudin a consigliargli di trasferirsi a Parigi. La capitale
francese era in effetti anche la capitale della cultura ed è
naturale che lì il pittore avrebbe trovato adeguati stimoli per
sviluppare le sue idee.
Nel 1859 si trasferisce nella capitale
qui non si dedicherà agli studi accademici ma al lavoro libero
all’"Academìe Suisse"e nei sobborghi parigini dove, oltre
a rimanere colpito dalla pittura di Delacroix, e Corot, incontra
artisti già in conflitto con le giurie dei Salons come Pissarro
e Manet.Si crea tra i pittori un forte legame umano ed artistico che
spesso li porta a dipingere insieme in un prolifico scambio di tecniche
ed idee.
Nel 1861 riceve la chiamata alle armi, è
arruolato nel corpo dei cacciatori d’Africa e parte per
l’Algeria,dove le luce ed i colori di quel luogo contribuiscono a
creare in lui la passione per la natura per le sensazioni che la sua
osservazione fa scaturire. Solo l’intervento della zia
Marie-Jeanne, grazie alle sue conoscenze, riesce a farlo esonerare nel
1862.
Tornato a Parigi Monet incontra il suo ultimo e vero
maestro:Jongkind. Al quale egli afferma di dovere “
L’educazione definitiva del suo occhio”.Nello stesso anno
è accolto nell’atelier di Gleyre ed è qui che
incontra Renoir e Sisley ma lega in modo particolare con Bazille, tutti
occupati nello stesso atelier.
Nel 1866 dipinse “Camille
in abito verde” con la modella ,Camille appunto, avrà un
figlio nel ’65 e si sposerà nel 1870, resteranno sposati
fino al 1879, anno della morte di lei.
Nel decennio che va dal
1870 al 1880 sono anni di grande impegno artistico ma è anche un
periodo pieno di delusioni e bocciature ad opera della critica dei
salons. Egli infatti espone i suoi quadri in tre differenti
edizioni’74 ’76 ’77 ma viene sempre aspramente
giudicato. Tra il ’72 ed il ’78 abita ad Argenteuil
periodo in cui dipingerà “Impressione, sole
nascente” un quadro che segnerà l’inizio e
conierà il nome del movimento impressionista. Nel ’78 si trasferisce a Vetheuil ove si stabilisce grazie al sostegno economico di Manet.
Nell’81
si sposta a Giverny e sono questi gli anni che lo portano al successo
dopo un lungo periodo di grande difficoltà, finalmente Monet
comincia ad essere apprezzato e nel 1880 si svolge la sua prima mostra
personale diretta da Renoir. Dal 1886 ha un successo sempre crescente
ottenendo l’appoggio di Gustave Geffroy e Clemenceau. Grazie a
quest’ultimo verranno create due stanze all’Orangerie per
ospitare la serie delle ninfee.
Nel 1890 ormai divenuto un
artista di successo e non avendo più problemi economici,
acquista la proprietà di Giverny ed inizia i lavori per la
creazione dello stagno dove seminerà le ninfee. Nel 1892
sposa Alice Hoschedè. Nello stesso anno inizia la serie delle
cattedrali di Rouen che abbandonerà insoddisfatto nel 1893 Nel 1898 viene organizzata la galleria Petit con 61 sue opere.
Monet nel ‘900 All’inizio
del secolo si trova a Londra ma si sposta in Francia per dipingere la
Senna a Vetheuil, pur perdendo temporaneamente la vista ad un occhio,
riesce ad esporre le sue opere nel 1902. Nel 1903 Camille Pissarro l’amico incontrato in gioventù, muore a Parigi.
Tra
il 1904 e il 1905 Durand-Ruel organizza due mostre: nella prima vi sono
le tele londinesi mentre la seconda è una mostra generale
dell’impressionismo a cui Monet partecipa con 55 opere.
Nel
1908 si ammala e la vista gli si comincia ad indebolire ma
intraprende ugualmente un viaggio a Venezia e ritrae la città
che lo affascina molto per i suoi effetti di luce. Conclude la serie
dei paesaggi veneziani nel 1912 e la loro esposizione ottiene un enorme
successo.
Nel 1911 muore la moglie Alice e le condizioni della sua vista peggiorano ulteriormente.
Gli
anni della guerra sono un periodo di grande solitudine per Monet,
lenita solo dalla presenza della figliastra Blanche, muore anche
l’amico Degas.
Nel ’18 Monet per festeggiare
l’armistizio dona due tele allo stato. Nell’ultima parte
della sua produzione artistica il sentimento patriottico si fa sempre
più forte in lui. Tanto da dedicarsi completamente alla
donazione di dodici tele di quattro metri ciascuna. La loro creazione
lo occuperà fino al 1922 anno in cui diverrà
completamente cieco. Le tele saranno esposte nell’Orangerie.
Nel
1923 si sottopone finalmente ad un operazione all’occhio
più colpito, traendone qualche beneficio. Dipingerà fino
al 1925 in totale isolamento.
Il 6 dicembre del 1926 Monet muore per un tumore ai polmoni, il suo funerale sarà celebrato l’8 dicembre. |
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